Testimonianze 19
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Alcune testimonianze che raccontano storie di uomini e di donne che hanno avuto il coraggio di affrontare le proprie paure e sconfiggere il disagio, la malattia, a volte la morte.
Brevi frammenti di storie di eroi di tutti i giorni che hanno accolto l'invito a fare della propria esperienza di vita, di dolore e del lavoro insieme, uno stimolo a non arrendersi mai e a cercare, volere sempre una soluzione. Un dono a chi legge, un esempio della meravigliosa sensibilità dell'animo umano.
A loro il mio ringraziamento personale per aver voluto condividere ciò che abbiamo vissuto insieme e che nel tempo ci unisce.
Le testimonianze sono firmate con l'iniziale del nome e gli anni al momento dell'invio del testo.
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LIBERA DOPO 50 ANNI DI PAURA
Ci ho messo circa cinquant’anni per capire che essere sereni non era sbagliato. Ho vissuto tutta la vita con la colpa di aver vissuto con un padre violento, pochi soldi e poco cibo e un corpo marchiato anzitempo. Cresciuta poi in vari collegi, dove le parole della chiesa erano bontà, generosità o perdono, sapevo esattamente che mi aspettava la vita vera, quella pronta a colpirmi di nuovo. Il pensiero ricorrente è diventato quello che da chiunque e in ogni situazione poteva arrivare un pericolo da cui bisognava difendersi. La mia perenne condizione di allarme era un alone che mi circondava e che si spandeva come un’onda scura. L’esistenza non prevedeva leggerezza perché lasciava spazio a possibili errori e conseguenze pesanti. I problemi andavano affrontati con fatica, sottolineati, ricordati come un monito. È qui che si è inserito il pensiero del Dr. Comello. In un incontro che non mi riguardava personalmente, ma una carissima persona a cui sottolineavo continuamente che era in difficoltà, mi ha fermato: “Adesso siamo in un altro momento, se continui a pensare che c’è un problema, quello continua a esistere”. Il seme del dubbio ha cominciato a insediarsi nella mia mente aprendo una crepa e lasciando entrare uno spiraglio di luce. Ho capito che potevo, dovevo, lasciare andare, cristallizzare il passato lì dov’era. Non riuscivo a concretizzare quel pensiero e quindi mi sono sottoposta al metodo del Dr. Comello con ipnosi e con terapia neurosensoriale. Ho finito il mio percorso ed è rimasta in me la certezza che tutto ciò che ho vissuto mi ha segnato, ma il presente e il futuro non sono il passato e vanno accolti e vissuti. Chi mi vive accanto mi ha detto che mi vede e mi sente “libera” e non poteva essere il complimento migliore.
S. 66