Problemi familiari
Problemi familiari
Ogni persona nel corso della sua vita è parte di diversi contesti di relazione: dalla coppia, alla famiglia, alle amicizie, al mondo del lavoro.
Il sistema più significativo di relazione di un individuo, la famiglia, non è statico, ma attraversa nel corso della sua esistenza una serie di fasi.
Sono state individuate sei fasi nel ciclo vitale di una famiglia: la fase del giovane adulto; la fase della formazione della coppia; la fase della famiglia con figli piccoli; la fase della famiglia con figli adolescenti; la fase della famiglia nell’età di messo; la fase della famiglia nell'età anziana.
Attraverso queste fasi la famiglia attua una continua ristrutturazione dei rapporti tra i membri (Haley, 1973).
Si devono distinguere, lungo il corso di vita di una famiglia, eventi normativi, cioè attesi e prevedibili, ed eventi paranormativi, imprevedibili. Questi eventi sono detti “critici” perché potenzialmente induttori di crisi e di cambiamenti di rilievo, anche se,m nel determinarne la valenza critica, ha un ruolo importante il significato che gli viene attribuito dalla famiglia.
A ogni evento critico sono collegati compiti di sviluppo e di cambiamento sia nella coppia che negli altri membri della famiglia. Nell’evoluzione tuttavia possono verificarsi degli irrigidimenti che bloccano tali processi di trasformazione coinvolgendo tutti i membri del sistema, genitori figli, o addirittura la generazione dei nonni.
Principi di trattamento
Per questo tipo di problemi, nell’ambito della cornice teorica sistemico relazionale, la terapia di elezione è la terapia familiare o di coppia. Può essere molto utile unificare gli approcci ipnotico-naturalistico e sistemico-relazionale in una modalità integrata. L’ipnosi agisce sui meccanismi sottostanti il disturbo, la dissociazione e la simbolizzazione del conflitto, mentre l’approccio sistemico interviene sull’aspetto disfunzionale della relazione.
Indicazioni cliniche
L’ipnosi ericksoniana, che rappresenta uno dei pilastri da cui si è sviluppata la terapia familiare, può essere utilizzata anche nel trattamento di difficoltà che riguardano la famiglia e la coppia. Quando si lavora con esse, il terapeuta potrà decidere se usare l’ipnosi con un singolo individuo o con tutto il nucleo familiare, e inoltre se farlo attraverso la conversazione (utilizzando la trance spontanea della famiglia), o con le tecniche più dirette. Il terapeuta, infatti, ha come obiettivo la crescita e il cambiamento di una coppia o di una famiglia e l’ipnosi ericksoniana permette di superare le barriere del conscio per attingere alle risorse inconsce e introdurre nuove modalità di funzionamento e relazione. Il terapeuta entra nelle regole del sistema, le mette in discussione e poi aiuta i membri a costruirne di nuove affinché il ciclo vitale possa proseguire.
Loriedo (2008) sostiene che quando un sistema familiare comincia a entrare nella trance ipnotica possiamo, ovviamente, riconoscere in ogni singolo membro della famiglia fenomeni ipnotici, ma soprattutto afferma che in seguito ad un’induzione si possono osservare nuovi modelli interattivi in una famiglia. In particolare: riduzione di scambi interattivi spontanei; sincronismo fisico ed emotivo; maggiore senso di solidarietà e capacità di lavorare in team; reattività ridotta ai membri della famiglia; maggiore concentrazione su se stessi; riduzione dell’attenzione sui rapporti familiari e maggiore attenzione al contenuto; aumento della responsività al terapeuta.
I fenomeni ipnotici emergenti in un sistema tendono a migliorare le relazioni familiari e la reazione con il terapeuta. Un contesto terapeutico favorevole sembra emergere non appena la famiglia passa attraverso un’esperienza congiunta di trance. Sembra, infatti, che l’effetto di accelerazione al cambiamento caratteristico dell’ipnosi (Peake et al., 1986), in un contesto sistemico, venga amplificato. La semplice induzione ipnotica (senza suggerimenti specifici) tende a rimuovere alcuni degli ostacoli per un corretto funzionamento della famiglia. Inoltre, la collaborazione familiare è favorita da un’esperienza ipnotica condivisa in quanto il riconoscimento dei fenomeni sopra descritti li renderà terapeuticamente disponibili dopo l’induzione.
terapie ipnotiche
Le forme di induzione con la famiglia possono essere indirette o dirette. La forma diretta è, allo stato attuale delle cose, più rara e inusuale a dispetto dei vantaggi terapeutici che proprio il tipo di induzione diretta, esplicita e formalizzata offre.
L’induzione indiretta consiste nell’induzione informale della trance ottenuta, di solito, attraverso una conversazione generica, o una narrazione, senza fare alcuno specifico riferimento al termine “ipnosi”. Tale approccio è facilitato dal basso livello di resistenza. Anzi è assolutamente impossibile evitare quella che è una conversazione informale con il terapista. Frequente è l’utilizzo di tecniche indirette, come le metafore, gli aneddoti, le storie, il role playing, oppure come la regressione di età, per focalizzare l’attenzione su idee e prospettive nuove che migliorano la capacità di ognuno di relazionarsi con gli altri. Sono utili per sottolineare i momenti cruciali del percorso terapeutico, per dare enfasi ad alcuni temi, per introdurre alternative nella vita degli individui in modo da liberarli dalle restrizioni e limitazioni di un sintomo attingendo alle risorse nascoste, che in uno stato di attenzione focalizzata, quale l’ipnosi, risultano maggiormente accessibili.
Nell’induzione diretta, il contesto è esplicitamente e formalmente definito come ipnotico. In particolare, il terapeuta potrà utilizzare un’induzione formale di ipnosi con le famiglie che richiedono una terapia ipnotica e, in particolare, secondo Loriedo (2008): con il paziente designato alla presenza della famiglia; con un altro membro alla presenza del paziente; con tutta la famiglia se l’intera famiglia lo richiede o, almeno, accetta di partecipare al processo.
Alcune delle tecniche di induzione specifiche che si sono dimostrate efficaci con le famiglie sono: sfruttare la naturale focalizzazione della famiglia sul paziente, ripetere la storia della famiglia usando il suo linguaggio, far raccontare il problema con una storia e utilizzare le storie nell’induzione, far immaginai un viaggio (Loriedo, Torti, 2010).
Risultati clinici
Non esistono ancora studi controllati su problematiche familiari trattate con ipnositerapia ma studi di casi clinici (case reports) documentano esiti positivi nel trattamento di famiglie depresse e nel trattamento del disturbo di conversione nell’ambito di una terapia di coppia
Controindicazioni, precauzioni e profilo di sicurezza
La letteratura scientifica non sembra riportare dati che indichino controindicazioni dell’uso dell’ipnosi nel trattamento dei problemi familiari.
Considerazioni conclusive sull’ipnosi nei problemi familiari
Livello di efficacia dell’ipnosi (evidenze based): sebbene non sia supportato da un’ampia evidenza scientifica, l’applicazione dell’ipnosi nel trattamento familiare e di coppia mostra risultati incoraggianti e si prospetta come un campo fecondo.